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COOPERATORE
Da oggi,l2 Febbraio 1945,mi sento abbattuto e stò perdendo la Fede e la speranza che un domani io possa fare rientro in Patria;la cosa che mi ha dato molto fastidio é stata la scissione: Partigiani,Repubblichini,e militari chi da una parte e chi dall'altra;ciò L’ho sempre considerato un tradimento. Queste forze si sono trovate a combattere fratelli con fratelli,è stata una catastrofe e lo sfacelo di tutto. Le guerre assurde producono solo fame e affanni e poi a che servono? Forse placare la superbia dell'uomo di comando per avere la supremazia su altri uomini?
Questo è il tempo che vivo e poiché sono così abbattuto,ho inoltrato domanda per andare a lavorare la terra in estremo oriente o in qualche fattoria del Sud Africa perché mi sono detto: In Italia, sarà difficile che ci fanno rientrare,morire qui o altrove per me é uguale.
Accolta la domanda per il lavoro esterno sono stato inviato presso una fattoria nella zona di BENONI zona di periferia,in periferia della città di Pretoria Sud Africa.
Non ricordo bene il nome del titolare della fattoria
( se non erro viene chiamato mister BRUK Benoni ) che gestisce la sua piscina pubblica; ed è quì che ho iniziato a maggesare il terreno vangando dalle ore 07-12 e 13-17.
Qui ho trovato altri due compagni di sventura che lavoravano di già; e con loro, ci sono anch'io. In questa fattoria ho continuato a lavorare fino a quando mi é stato possibile. Premetto che prima di prendere la decisione di recarmi a lavorare fuori dal campo di prigionia ho studiato l'inglese imparandolo a esprimermi anche in forme idiomatiche(Idiomatic Expressions) sufficientemente e sono l'unico assieme agli altri due miei compagni,a capire e tradurre ciò che il proprietario ci ordina di fare"
Io con gli altri, lavoriamo sodo,dopo un pò di giorni di lavoro,le mie mani si sono crepate a sangue; ciò non mi spaventa e mi tranquillizzo nel respirare l'aria pura non sabbia rossa creatosi dal lungo calpestio del terreno nel campo di concentramento" nel verde della campagna e con frutteto di prugne,pere,mele in maturazione
che possiamo mangiare quelle che cadono e non coglierle
dalla pianta.
Il proprietario ci fornisce il vivere in natura, a peso,secondo il Regolamento della Croce Rossa, e non un grammo di più. Noi cuciniamo a tempo libero dal lavoro nella cucina della nostra modesta abitazione che abbiamo isolata a nostra disposizione.
La prima Domenica che capita,chiedo il permesso per andare nella città di Pretoria per beneficiare della Santa messa e mi viene concesso (é norma regolamentare )
Dopo un pò di giorni,ho chiesto al proprietario della fattoria, il prestito di una bicicletta e con regolare permesso della Domenica per andare a fare visita agli amici miei che sono nel Campo di Concentramento a Zonderwater; ho ottenuto il permesso,ho rimediato una pianta topografica del luogo, BENONI dista da Zonderwater circa sessanta chilometri,ed io, la Domenica mattina allo spuntare del sole (il permesso é valido fino al tramonto) parto per Zonderwater.
Strada percorrendo e mentre costeggio una prateria
mi sono fermato per dare uno sguardo alla pianta topografica ed ho constatato che se attraverso questa prateria risparmio molti chilometri; senza ripensarci,mi sono inoltrato nel piccolo sentiero battuto e sono andato avanti di qualche chilometro e vedo un indigeno di colore che avanza verso di me,a piedi;ci siamo incontrati,sono sceso dalla bicicletta, io non capivo il Boéro, lui non parla l'inglese,non capisce l'italiano,però accetta il saluto nel porgergli la mano e che ricambia il gesto stringendomi la mano. Ho cercato, facendo segni nel terreno a farmi capire se vado bene per la direzione di ZONDERWATER e se c'é qualche ostacolo lungo il sentiero; mi fa capire che incontro un piccolo fiume,c'é un ponte ed io debbo uscire li e riprendere la via giusta per andare a Zonderwater.
Ricordo che sono partito con cinque mele raccolte sotto la pianta e una boccetta di acqua,non avendo altro da offrire,ho dato spontaneamente tre mele a questo indigeno che le ha accettate ringraziandomi con gesti riverenti e ricambiandomi la stretta di mano.( non nascondo che a prima vista mi sono intimorito ripensando al passato
di quando studiavo nelle scuole elementari,nel 1925,imparavo che nel Sud Africa c'erano i cannibali). Ho ripreso la mia corsa,ho trovato il fiumicello e il ponte e così ho ripreso la giusta strada per Zonderwater.
Sono arrivato nel Corpo di guardia del Blocco numero uno verso le ore 9,30 mi sono presentato alle guardie,
ho mostrato loro il mio permesso,sono rimasti meravigliati per il mio viaggio fatto in bicicletta,e mi hanno fatto entrare con piacevole accoglimento. E' stata una improvvisata per i miei paesani e per gli amici di alloggio, ho pranzato con loro e siamo rimasti assieme per circa sette ore e sono ripartito dal Campo verso le ore 16 per trovarmi nelle ore del tramonto del sole in fattoria.
Rientrato, ho restituito la bicicletta al proprietario ringraziandolo per il permesso avuto.
Fin qui le cose sono andate tutte bene,nel corso della settimana vengo a sapere,con piacere,che il figlio del padrone di casa é rientrato dall'Italia quale soldato inglese in Italia,(nei tempi critici e tenuto al sicuro da famiglia Italiana per non farlo cadere in mano ai Tedeschi)é venuto a salutarci ed é rimasto scontento nel rendersi conto con quanta severità ci tratta il padre; sò che a riguardo ha già avuto discussione con il padre, ed io gli ho detto:
Non preoccuparti, Tuo padre é fatto così,non rimanere in lite con lui, noi ce la caviamo ugualmente ed é rimasto tra noi il saluto rispettoso e non altro.
Stando in questa fattoria,io aspetto sempre con ansia la Domenica perché ottengo il permesso per andare a messa,e trovandomi vicino alla città di JOANNESBURG approfitto per poter visitare la città. La Domenica seguente,chiedo il permesso,mi viene concesso e cosi,come programmato, da Benoni arrivo a Pretoria con il servizio di linea Autobus dalla stazione di Pretoria acquisto il biglietto di andata e ritorno per la città di Joannesburg,dopo un ora circa di treno, sono a Joannesburg.
Mi rivolgo direttamente ad un vigile e chiedo quali sono i mezzi che debbo prendere per andare a visitare il Museo Nazionale dove é esposta,tra le tante cose,la grande pietra preziosa del_Cullinan (é un macigno grande,é pietra minerale allo stato grezzo con l'evidenza delle ricchezze che possiede oro,diamante,ecc...),é il più grande diamante finora trovato.
Terminata la visita al Museo,che é stata di circa due ore,e sono andato di corsa sono uscito che é già mezzogiorno,e sono entrato in un ristorante,ho ordinato da mangiare,escluso il vino in quanto vietato a noi prigionieri,in luogo pubblico,ho ordinato latte al posto del vino e sono stato benissimo.
Controllato l'orario, mi é rimasto non molto tempo per riprendere il treno per rientrare nella fattoria prima del tramonto del sole; mi sono avviato verso la stazione, ed ho preso in tempo il treno facendo ritorno nella fattoria prima del tramonto del sole.
Mi sono presentato al datore di lavoro,l'ho ringraziato, ma lui, all’istante,mi ha detto che la prossima Domenica non mi da il permesso per andare fuori,ho chiesto il motivo; mi ha risposto “la prossima Domenica mi servi per pulire le posate al Bar, e con te, anche gli altri due prigionieri”. Mi sono riservato a dargli risposta dopo aver parlato con i miei compagni, così ho fatto;
Ho riferito ai miei due compagni quanto mi é stato chiesto e sono stati di parere contrario perché al Bar, ci sono già, a lavare le posate,due persone di colore;noi dobbiamo sostituirli e lasciare che il personale di colore serva i clienti nei tavoli al fresco attorno alla piscina.
La proposta non é piaciuta né a me,e né agli altri due miei amici che mi hanno incaricato di riferire:
Se é per una volta sola e che noi serviamo i clienti ai tavoli,va bene,contrariamente non accettiamo e che ci riporta al Campo di Concentramento per fine lavoro.
La nostra risposta non é accettata e di conseguenza ho risposto:
Noi siamo prigionieri di guerra"soldati Italiani"
Voi avete riabbracciato vostro figliole né siamo lieti, sano e salvo da sicure rappresaglie tedesche se gli italiani non l'avessero protetto; noi siamo qui per un lavoro specifico e Voi ci volete umiliare di fronte ai vostri clienti,oriundi europei e indigeni del luogo,noi a lavare le stoviglie e il Negro a servire con livrea; questo no. Per cui ,Vi chiediamo di riaccompagnarci al Campo di Concentramento prigionieri di Guerra a Zonderwater e ci riconsegnate al Comando Inglese per termine di lavoro, perché Voi non siete persona degna ad avere prigionieri di guerra che lavorano nella Vostra fattoria. Abbiamo discusso un pò, presente é anche il figlio che non é intervenuto a riguardo pertanto, siamo rimasti d'accordo che domani mattina ci riaccompagna a Zonderwater.
Come stabilito, il giorno dopo ci ha riaccompagnati nel Campo di Concentramento a Zonderwater,I° Blocco,e ci ha riconsegnati al Comando Inglese per termine di lavoro.
La prima esperienza "esterna" di lavoro é durata poco tempo; in così poco tempo,ho avuto la possibilità di conoscere alcune famiglie nella zona di Benoni "gentili"anche i loro usi e costumi;ho visitato per tre volte la città di Pretoria che a livello architettonico é simile allo stile Italiano, infatti a Pretoria vivono molte famiglie Italiane.
Rientrato nel Campo,ho inoltrato nuovamente domanda per andare a lavorare come contadino nelle fattorie; il caso ha voluto che dopo qualche giorno sono stato chiamato,assieme al mio amico e paesano Vincenzo De Angelis per andare a lavorare,abbiamo accettato e siamo partiti per la nuova destinazione in compagnia di un giovane Roberto figlio del datore di lavoro.
Dalla Stazione ferroviaria di Cullinan Zonderwater Abbiamo viaggiato tutta la notte e siamo scesi nelle prime ore del mattino nella stazione ferroviaria di "MAFECHING" SUD AFRICA ;da quì abbiamo raggiunto la fattoria.
""MAFECHING é il luogo dove combatté BADEN POWEL nella guerra contro i Boeri; BADEN POWELL CAPO SCOUT DEL MONDO morì l’8 Maggio 1941 a NYRI dove é sepolto ai piedi del MONTE KENIA.
Abbiamo ricevuto una buona e familiare accoglienza da tutti in famiglia. Fatte le presentazioni ci hanno messo a disposizione una camera,abbiamo sistemato alla meglio tutti i nostri suppellettili e pronti per la colazione,tutti riuniti attorno al tavolo in camera da pranzo. Siamo rimasti molto contenti, meglio non poteva essere.
Dopo la colazione, ci hanno mostrato la campagna e in particolare la parte del terreno da maggesare e da preparare per la semina. Senza perdere tempo,abbiamo iniziato il nostro lavoro,contenti perché i Genitori dei ragazzi sono anziani,ci trattano famigliarmente e noi altrettanto siamo rispettosi. Per noi é come rivivere la famiglia in piena armonia.
I ragazzi,quando siamo liberi dal lavoro,ci invitano ad uscire con loro e ci presentano ai loro vicini di fattoria e noi,comprendendo e parlando discretamente l'inglese entriamo nelle conversazioni, e attiriamo l'attenzione degli astanti in modo piacevole.
Ora capita che le persone,man mano ci conoscono ci invitano tramite il Sig. Roberto e che egli stesso ce lo riferisce e ci accompagna. A noi, fa piacere prendere queste conoscenze anche perché quando ci troviamo argomentiamo ragionamenti e punti di vista ambo le parti di più svariate cose usi e costume ecc... e così conversando,tra questi giovani, il fratello di Roberto,(Studente) mi chiede:
"Sig. Pietro! Ma é vero che in (Siamo nei primi mesi dell'Anno sorpresi da questa domanda meglio di me" rispondiamo:
Italia ci sono i cannibali ? 1945) Io e Vincenzo rimaniamo Vincenzo parla l'inglese anche Chi inventa e dice queste
cose? Risponde: La scuola, lo studiamo sui libri,se non ci credete vi togliamo il dubbio;infatti, ci mostrano il libro dove si studiano le razze umane dal quale risulta scritto che noi in Italia, siamo cannibali; la stessa cosa che noi studiavamo nei libri di terza elementare negli anni 1925 dove leggevamo e imparavamo che nel Sud Africa,c'erano i cannibali.
Di fronte a queste cose, ci chiediamo:I cannibali veri, chi sono? Sono quelli che imparano il falso? Questa è una cosa che il mondo dovrebbe sapere perché il falso
é stato insegnato all'una e l'altra parte.
Esaurito il chiarimento di questa parentesi,nella fattoria continuiamo lavorando armoniosamente e parliamo con il Genitore, come a un Padre; tra i lavori che facciamo,ci viene chiesto di fare un giardino di fronte all'ingresso dell'abitazione, cosa che facciamo volentieri, e lavorando in due, in una giornata abbiamo lavorato vangando il terreno e realizzato un quadrilatero razionalizzandolo in forma simmetrica piantando fiori già esistenti invasati nella fattoria.
Di questo lavoro, sono rimasti tutti molto contenti e noi, soddisfatti.
Passando i giorni, mentre siamo a pranzo,il Sig. Roberto, sapendo dai documenti in suo possesso che sono un motorista, mi ha chiesto se posso riparargli la sua motocicletta,smontata da tutti i pezzi e accantonata in un angolo di casa perché a Mafeching non c’é meccanico che sappia ripararla.
Ho chiesto di che moto si trattasse, mi ha risposto che é
risposta ho capito che il lavoro di cui si parla, é di vera specializzazione che richiede ampia conoscenza tecnica del diagramma motore e della messa in fase distribuzione e motore. Gli ho risposto che un pò al giorno, gli avrei messo apposto la motocicletta;ma senza darmi fretta. Ha accettato, e così, un pò al giorno sono riuscito a ricomporre la moto in tutte le sue,parti,compreso la revisione del motore. Quì, nasce un problema;debbo montare il pistone
con le fasce elastiche nel cilindro motore, ma debbo fermare la biella che abbraccia lo spinotto del pistone con apposito
una Davidson con distribuzione
a canne e ingranaggi; dalla ferma spinotto che non trovo e che non c’è. Non é reperibile nel mercato, non ho attrezzi da poterlo costruire, e gli dico che non posso continuare il lavoro. Si comincia ad inquietare e a innervosirsi e mi chiede ancora " me la devi finire, metti un chiodo, o qualcosa che la fermi.
Ho chiamato il Padre, gli ho spiegato la situazione,e gli ho detto:Ti metto a punto la moto che può partire; per il ferma spinotto metto un tondino a perfetta tenuta e ribatto le teste, ma tu devi sapere che non puoi camminarci a lunghi percorsi perché se esce il ferma spinotto rompe tutto il motore ed é l'irreparabile ( una volta che arriva il ferma spinotto,smonto nuovamente il pistone e lo assicuro tecnicamente ) mi ha fatto promessa: basta che la metti in moto,faccio un giro, e poi aspetto. A queste condizioni ho continuato il lavoro e dopo qualche giorno gli ho consegnato la moto, ultimata e messa in moto. Lui, dalla gioia,ha cominciato a correre fuori del normale,non gli é bastato un giro ma ha continuato a correre, cosa che non doveva fare, ed io, di nuovo, ho fatto presente al Padre del pericolo a cui andava in contro; di questo gli é dispiaciuto fino al punto che non mi rivolge più la parola.
Intanto, con la moto, continua a scorrazzare ed é inutile che io gli dica più niente; noto, anzi notiamo io
e Vincenzo che i rapporti amichevoli con questo Roberto che é il più grande, non sono più quelli di una volta,decidiamo di chiedere che ci riportano al Campo e così abbiamo fatto. I genitori,sono rimasti molto scontenti; ma Lui, appena ne abbiamo parlato é stato consenziente.
Ai Genitori abbiamo detto: avete notato ché Roberto non
é più socievole come i primi tempi, anzi, mostra gelosia nei nostri confronti, non sappiamo il perché,a queste condizioni ce ne andiamo in pace e rispettosi verso Voi tutti e Vi ringraziamo che in così poco tempo, abbiamo rivissuto la Famiglia.
Senza tanti ripensamenti,il Sig. Roberto,ci ha riaccompagnati nel Campo di Concentramento a Zonderwater e ci ha riconsegnati al Comando Inglese per termine di lavoro.
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